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Il Bombardiere medio B-25 Mitchell 41-29775

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Aereo:                        Bombardiere medio B-25 Mitchell 41-29775

Nazionalità:               U.S.A.

Precipitato:               19 febbraio 1944

Località:                     25 km nord-est di Salerno

Osservazioni:            Identificazione confermata.

 

 

Durante la seconda guerra mondiale non tutti gli aerei venivano abbattuti per cause belliche. A volte capitava che le inclementi condizioni del tempo facessero più vittime del nemico. E’ il caso del bombardiere B-25 Mitchell matricola 41-29775 il cui crash site è stato individuato grazie al prezioso lavoro svolto ancora una volta da Gianni Coscia. Egli ha infatti localizzato con l’aiuto di Emanuela Reppucci e Domenico Volpe la zona in cui molti raccontavano era caduto un aereo durante la guerra. La versione popolare dell’accaduto riferiva che un aereo da trasporto fosse caduto in cima a una delle montagne che sovrastano Volturara Irpina durante l’eruzione del Vesuvio che avvenne dal 18 al 29 marzo del 1944.

 

Abbiamo quindi organizzato con il prezioso supporto logistico di Michele Di Feo e Giovanni Stoppiello una prima escursione che ci ha condotto sul punto indicatoci. Fin da subito i ritrovamenti ci hanno dato la certezza di essere nel posto giusto. Seguendo i frammenti sparsi lungo il versante abbiamo risalito la montagna giungendo a pochi metri dalla cima in quello che deve essere stato il punto dell’impatto. Il recupero di piccoli pezzi del velivolo marcati con il prefisso 62 e 82 ci ha indicato che l’aereo era un bimotore da bombardamento B-25. Non abbiamo però rinvenuto nulla che potesse permetterci di identificare lo specifico bombardiere o il suo equipaggio. La svolta è arrivata nella seconda escursione quando Luigi Fortunato ha ritrovato una piastrina di identificazione parzialmente deformata dall’urto ma ancora perfettamente leggibile. Essa riporta il nominativo del proprietario JAMES P LEE, il numero di matricola 32391232 ed, essendo del vecchio tipo, l’indirizzo del familiare più prossimo da avvisare in caso di decesso, nel caso specifico sua madre, la signora MARY R LEE residente al 72 di HIGH ST nella città di WOODBRIDGE nel New Jersey.

 

Queste poche informazioni ci hanno permesso di ricostruire in breve tempo la vicenda. Abbiamo quindi appreso che la mattina del 19 febbraio 1944 cinque B-25 decollarono dal Vincenzo airfield, un aeroporto provvisorio che l’aviazione degli Stati Uniti aveva creato a circa10 km a sud ovest di Barletta in Puglia. Lo scopo della missione era di trasportare uomini ed equipaggiamento al 321° Bomber Group che si trovava dislocato al Gaudo airfield, un altro aeroporto provvisorio situato circa 3 km a nord di Paestum.

 

Come riferisce nel suo rapporto il capitano Robert C. Olson, uno dei piloti in volo quel giorno, il cielo era coperto da spesse nubi e il suo primo tentativo di raggiungere Gaudo dovette essere abbandonato a causa delle cattive condizioni meteorologiche che lo costrinsero a rientrare a Vincenzo. Il B-25 42-64546 pilotato dal tenente Bryant che pure fu costretto al rientro si incrociò in fase di atterraggio con un P-38. Il pilota cercò di riprendere quota ma il velivolo andò in stallo schiantandosi appena fuori dalla striscia di atterraggio nei pressi del 57 Station Hospital. Solo due uomini, i sergenti Harris e Keech sopravvissero all’impatto. Quest’ultimo morì poco dopo a causa delle gravi ferite riportate. Un altro aereo, il B-25 43-3413 del tenente Toltzman esplose in volo e precipitò nel lago di Lesina a nord di Foggia. Nessuno degli occupanti sopravvisse.

 

Il capitano Olson e il capitano Kenneth DeMay, dopo aver appreso dall’aeroporto di Napoli che vi erano delle schiarite, decisero di alzarsi in volo adottando una formazione a due onde poter meglio affrontare le avverse condizioni del tempo. Decollarono alle 13,00 dirigendosi prima verso Foggia e quindi, trovando degli spazi fra le nuvole, in direzione dell’aeroporto di Gaudo. Dopo circa mezz’ora di volo si imbatterono in uno spesso banco di nubi. Il capitano DeMay picchiò verso sinistra e venne seguito dal suo compagno di formazione. Da quel momento il capitano Olson perse il contatto con lui. Il suo volo risultò molto difficile in quanto non gli fu possibile per parecchio tempo trovare un varco nè per rientrare all’aeroporto di partenza nè per giungere a quello di destinazione. Infine, giunto a una quota di circa 4.000 metri trovò un buco nella coltre di nuvole e riuscì a venirne fuori appena a nord dell’aeroporto di Gaudo.

 

Evidentemente il velivolo del capitano DeMay incappò nella cima della montagna quando egli scese di quota per cercare la pista di atterraggio. Sarebbe bastato che l’aereo volasse solo qualche metro più in alto per evitare la tragedia. Invece quel gelido pomeriggio di febbraio 6 uomini trovarono la morte. Erano il capitano Kenneth C. DeMay, i sergenti Raymond C. E Cooper, Jacob Kaiser Jr., Stanley O. Pearson e i caporali Darrel W. Allender e James P. Lee. Solo il 25 febbraio si ebbe notizia del disastro. I corpi di 5 degli uomini a bordo non poterono essere identificati ed essi sono ora sepolti in una fossa comune nel Zachary Taylor National Cemetery a Louisville, nel Kentucky. Solo il corpo di Stanley O. Pearson fu riconosciuto. Le sue spoglie riposano al Fairview Cemetery di Kelliher nel Minnesota.

 

Appena il clima lo rese possibile diverse persone della zona si recarono sul posto per fare a pezzi il velivolo onde rivenderne il prezioso metallo. Uno scalpello di produzione artigianale ritrovato in loco ne è la muta testimonianza. Ma un minuscolo frammento di ottone non visto da costoro ha fatto sì che a 70 anni di distanza fosse possibile ricostruire la storia del B-25 41-29775 e del suo equipaggio. Le nostre ricerche ci danno buone speranze di riuscire a ritrovare qualcuno dei familiari delle vittime a cui far pervenire qualcuno dei frammenti recuperati.

 

Hanno finora partecipato a questa ricerca:

 

Gianni Coscia

Michele Di Feo

Luigi Fortunato

Angelo Martucciello

Matteo Pierro

Matteo Ragone

Gerardo Stoppiello

Giovanni Stoppiello

Emanuela Reppucci

Domenico Volpe

 



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Il tappo di un thermos americano ritrovato sul punto dell'impatto.

 



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Un pezzo di fusoliera con il prefisso 62 il quale indica che si tratta di un bombardiere B-25 Mitchell

 


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I ricercatori Giovanni Stoppiello, Angelo Martucciello, Michele Di Feo, Lara, Gianni Coscia, Luigi Fortunato e Matteo Ragone.

 



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Le fasi della ricerca



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Il piastrino di James P. Lee

 



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La tomba comune di 5 degli aviatori periti nel disastro.

 



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Il capitano Kenneth C. DeMay

 



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Il bombardiere B-25 41-29775.



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Uno scalpello usato per fare a pezzi l'aereo.

Salerno 1943

Lo scopo di questo sito è quello di presentare le attività dell'Associazione Salerno 1943, un gruppo di volontari noti anche come Salerno Air Finders. L'Associazione si occupa di preservare la memoria degli aviatori che durante gli anni della seconda guerra mondiale precipitarono con i loro aerei in Campania e nelle regioni limitrofe rintracciando, identificando e ricostruendo la storia dei loro abbattimenti.

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    Associazione culturale Salernitana

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