A+ A A-

IL CACCIABOMBARDIERE NORTH AMERICAN A-36A APACHE 42-83976

<
6
 
 
Aereo:             Cacciabombardiere North American A-36A Apache 42-83976
Nazionalità:      U.S.A.
Precipitato:       27 settembre 1943
Località:           25 km sud-est da Salerno
Osservazioni:    Identificazione confermata.
Ordine di id.     Quindicesimo.
 
 
La notizia di questo abbattimento è stata attinta dal libro di uno storico locale che, descrivendo gli eventi dell’estate 1943, riporta: “Ci fu uno spettacolare duello aereo tedesco-americano: nel cielo di Serra Cerasuolo due caccia si mitragliarono a vicenda tra molte acrobazie e sbandamenti. La loro fine fu inesorabile: l’aereo tedesco si schiantò … ma il pilota riuscì a lanciarsi col paracadute e venne raccolto a Salitto di Olevano sul Tusciano; quello americano, invece, si schiantò sull’Acellica e il pilota ne seguì la misera sorte”.
 
Con queste poche informazioni abbiamo contattato il nostro amico Aniello Sansone il quale ha rapidamente trovato conferma alla notizia fra montanari e mandriani di sua conoscenza. Di conseguenza abbiamo organizzato un primo sopralluogo per trovare qualche conferma sul terreno.
 
La giornata non è iniziata nel migliore dei modi a causa di inconvenienti tecnici e problemi di salute. Anche l’escursione che sembrava semplice si è rivelata più dura del previsto. Infatti, la zona è alquanto impervia e il canalone nei pressi del quale l’aereo cadde è difficilmente praticabile. Solo grazie alla perfetta conoscenza dei luoghi dell’instancabile Aniello ci è stato possibile trovare il modo di raggiungere la parte superiore del vallone e cominciare le ricerche.
 
Un primo frammento del velivolo, evidentemente una pompa del sistema di raffreddamento marcata “40590 A” e “..3637..”, è venuta fuori proprio nella parte più alta del canalone. Poi però più nulla. Evidentemente l’aereo deve avere impattato il suolo ai lati dello scolo naturale e poi quanti nel dopoguerra lo hanno sezionato per portarlo a valle devono essersi serviti del canalone per trascinarlo. Purtroppo il notevole dispendio di tempo ed energie per raggiungere quasi la cima della montagna ci ha indotto a riprendere la strada del ritorno ma proprio nella parte più bassa del versante, nei pressi di uno strapiombo, sono venuti fuori alcuni altri frammenti. L’ipotesi più plausibile è che il quel punto il velivolo sia stato fatto a pezzi per essere portato giù mediante una teleferica.
 
I frammenti hanno confermato che si tratta di un aereo statunitense precipitato nel 1943 in quanto i bossoli da 12,7 delle Browning che armavano numerosi velivoli americani, recano la stampigliatura di tale anno. La pompa è stata identificata come quella di un motore Allison V-1710 che equipaggiava i P-38, gli A-36 e i P-40. Grazie all'aiuto fornito da Lino von Gartzen abbiamo verificato i MACR che riguardavano questi modelli di aerei senza però riuscire a trovare nulla di pertinente al luogo da noi esplorato. Lino ha poi richiamato la nostra attenzione su un A-36 il cui MACR indicava fosse precipitato ad "Acerra". Comunque, ad una più attenta lettura della mappa allegata alla documentazione è stato facile appurare, osservando i paesi elencati vicino al punto dell'impatto, che la località non era "Acerra" bensì "Acerno". Questo è il nostro aereo!
 
Dalla documentazione si apprende che la squadriglia dislocata a "Sele Airport", una delle strisce di atterraggio create dagli americani all'indomani dello sbarco di Salerno per permettere l'atterraggio dei caccia utilizzati per l'appoggio alle truppe di terra, era di ritorno da una missione nell'interno. Probabilmente avevano attaccato le truppe germaniche che si ritiravano dalla piana di Salerno seguendo la strada Acerno-Montella. Ad un certo punto l'aereo condotto da Dewey L. Gossett virò verso destra mentre gli altri virarono a sinistra. Fu visto dai suoi compagni di squadriglia per l'ultima volta nei pressi di uno stretto "canyon". Purtroppo la dichiarazione del MACR è quasi illeggibile e quindi alcuni particolari non ci sono ancora noti. Forse l'aereo venne effettivamente attaccato da un caccia tedesco oppure fu vittima della contraerea presente in zona. A quanto sembra il corpo di Dewey non è stato mai ritrovato. Secondo quanto ci ha riferito Aniello nei pressi del crash per molti anni si è visto un elmetto lasciato su un albero. Che fosse stato usato per indicare il luogo di sepoltura della sfortunato pilota?
 
Dewey L. Gossett nacque il 28 febbraio del 1920 ad Arcadia nel South Carolina da William Cleveland e Sarah Hughes Gossett. Prestò servizio nel 86th Figther Group. L'11 settembre 1943 venne impiegato nell'attacco a Troina durante la campagna di Sicilia. L'A-36 soprannominato Apache o Invader era un bombardiere da picchiata, una versione di attacco al suolo del P-51 Mustang ma molto più vulnerabile. Il suo velivolo fu colpito da un proiettile di antiaerea al piano di coda e Dewey dovette impegnarsi notevolmente per rientrare sano e salvo alla base. La foto che ritrae i danni subiti venne usata per la stampa e fu intitolata "TAKE IT - AND COME BACK SAFELY". Evidentemente l'A-36 42-83976 non fu altrettanto fortunato quando venne colpito nei cieli di Acerno. Una stele commemorativa ricorda oggi Dewey nella tomba di famiglia del cimitero di Arcadia.
 

AGGIORNAMENTO
A seguito della pubblicazione di questa pagina web l’associazione Salerno 1943 è stata contattata da Joshua Frank, addetto per l'Italia del DPMO, l'ufficio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si occupa di recuperare le spoglie dei soldati americani dispersi in guerra.

Joshua ci ha chiesto di fare il possibile per identificare la sepoltura di Gossett affinché i resti dello sfortunato aviatore possano essere restituiti ai familiari negli Stati Uniti. Come per altre occasioni nelle quali abbiamo collaborato con il DPMO, ci siamo prontamente messi all'opera verificando se sul punto dell’impatto fosse presente una sepoltura senza riuscire però ad individuare alcun indizio.

Questo ha reso la ricerca molto più complicata in quanto non è possibile mediante i metal detector di cui disponiamo ritrovare delle ossa. Quando abbiamo rinvenuto dei resti umani, così come è accaduto per i 4 militari (2 tedeschi e 2 inglesi) finora ritrovati sul campo di battaglia dell’operazione Avalanche, è stato possibile grazie al fatto che i soldati avevano con sé degli oggetti metallici come munizioni, buffetteria, etc.

Comunque, stimolati anche dagli appelli pervenutici da Nora Messick, nipote del povero aviatore, abbiamo continuato a inerpicarci in più occasioni sul crash site per esplorare la zona facendo attenzione agli oggetti metallici che rinvenivamo. Nell’escursione del 1 novembre 2014 la nostra attenzione si è concentrata nella zona dove in precedenti occasioni avevamo rinvenuto elementi metallici del paracadute e dell’uniforme di volo. Ad un certo punto nei pressi di una fibbia metallica che serviva per sostenere l’imbragatura del paracadute sono apparsi dei piccoli frammenti d’osso e poi quella che sembra essere parte di una mandibola umana. Abbiamo perciò interrotto le ricerche, marcato il punto e informato le autorità militari.

A tal proposito desideriamo esprimere tutto il nostro apprezzamento per la squisita disponibilità dimostrata dall’Arma dei Carabinieri nella persona del tenente colonnello Pasquale De Luca, del capitano Giuseppe Costa e del maresciallo capo Pasqualino Fisichella che hanno prontamente avviato le procedure del caso.

Abbiamo anche avvisato Joshua Frank in quanto il DPMO è in contatto con la nipote di Gossett, grazie alla quale sarà possibile procedere alla comparazione del DNA. I resti recuperati sono stati prelevati da uomini degli affari cimiteriali dell’esercito degli Stati Uniti d’America provenienti dalla base di Ramstein in Germania e trasferiti in seguito all’ufficio di medicina legale del DPMO nel Nebraska. Siamo in attesa di conoscere gli esiti delle analisi.

Nel frattempo Nora ci ha scritto in varie occasioni esprimendo tutto il suo apprezzamento per gli sforzi fatti dai volontari di Salerno 1943 e dalle nostre guide del posto Aniello Sansone e Italo Cappetta. Con molta discrezione ci ha anche informati che la sua famiglia ricevette nell’immediato dopoguerra una lettera da un uomo che affermava di avere notizie sulla sepoltura di Dewey e chiedeva un compenso in denaro per rivelarle. Le autorità militari consigliarono loro di non dare risposta a questa segnalazione in quanto si trattava di un atto di sciacallaggio. Questo particolare spiegherebbe perchè i resti del povero aviatore non furono ritrovati. Forse chi accorse per primo sul luogo del disastro li nascose dopo aver preso le piastrine. Su di esse era riportato il nome e indirizzo del familiare più vicino di Dewey. Ciò fornisce una spiegazione di come l’autore della missiva abbia potuto procurarsi l’indirizzo della famiglia Gossett. Abbiamo chiesto a Nora di fare il possibile per recuperare la lettera affinchè si possano interessare dell’accaduto le autorità giudiziarie italiane.

AGGIORNAMENTO n .2 

Agli inizi di marzo 2016 i laboratori del DPAA (Defense POW/MIA Accounting Agency, la nuova sezione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si occupa di rintracciare i militari americani dispersi in guerra) ci hanno informati che i test del DNA e la comparazione delle impronte dentali confermano che le ossa da noi ritrovate appartengono a Dewey L. Gossett.

I funerali con tutti gli onori militari sono stati tenuti lunedì 11 aprile presso il cimitero di Wellford, una cittadina della contea di Spartanbourg, nel South Carolina.




Hanno finora partecipato a questa ricerca:

Italo Cappetta
Pietro Di Martino
Luigi Fortunato
Daniele Gioiello
Pierpaolo Irpino
Valerio Lai
Rosalino Margagnoni
Matteo Pierro
Matteo Ragone
Aniello Sansone

 

UPDATE

After the publication of this web page the association Salerno 1943 was contacted from Joshua Frank, from office of DPMO (the office of the Department of Defense of the United States) for Italy, in charge for recovering the remains of US soldiers missing in action during war.
 
Joshua asked us to do everything possible to identify the burial of the remains of Gossett, so aviator can be returned to the family in the United States. Like other times on which we have worked with the DPMO, we promptly started to work, by checking if in the point of impact was also a burial, but we was unable to find any clue.
 
The search is much more complicated because it is not possible to use the metal detector to find the bones. We already found human remains on the battlefield of the Operation Avalanche (as it has happened for the 4 military ,two Germans and two British),but that was possible thanks to metal objects like ammunition , buttons etc.
 
However, stimulated also by appeals from Nora Messick, grandson of the aviator, we continued to climb on several occasions on the crash site to explore the area, collecting the metal objects on the field.
On the November 1st 2014, our focus was in the area on previous occasions where we had found metal parts of the parachute and flight uniform. Near a metal buckle used in parachutes,we found small fragments of bone and then part of a human jaw. Therefore we interrupted research, marked the spot and informed the military authorities.
 
In this regard we wish to express our appreciation for the gracious willingness by the Carabinieri in the person of Lieutenant Colonel Pasquale De Luca, Captain Giuseppe Costa and the chief marshal Pasqualino Fisichella who promptly started the appropriate procedures.
 
We also warned Joshua Frank, as the DPMO is in contact with the granddaughter of Gossett, to proceed with the DNA comparison. The remains recovered were taken from peoples of business cemetery Army of United States coming from the base of Ramstein in Germany and later transferred to the office of forensic DPMO in Nebraska. We are waiting to know the outcome of the analysis.
 
Meanwhile, Nora wrote to us on several occasions and she expressed his appreciation for the efforts made by the volunteers of Salerno in 1943 and our local guides Aniello Sansone and Italo Cappetta. With great discretion she has also informed that, after the war ,her family received a letter from a man who claimed to have information on the burial of Dewey and asked money to reveal the position of the burial site. The military authorities advised them not to respond to this letter because it was a fraud. That can explain why the remains of the poor airman were not found. Perhaps those who saw first on the scene hid them after taking dogtags. The dogtags have on it the name and address of next of kin of Dewey. This provides an explanation of how the author of the letter has been unable to find the address of the family Gossett. We asked Nora to do everything possible to recover the letter and give it to the Italian Police authorities.
 
UPDATE n.2 

 

In early March 2016 DPAA Labs (Defense POW/MIA Accounting Agency, new section of DPMO) confirmed that the bones belongs to Dewey L.Gosset thanks to DNA test.
A ceremonial funeral with full military honors was kept 11th april in the Wellford Cimitery, in Spartanbourg County, South Carolina.

 
  
 
cam001
Il canalone dove sono stati trovati alcuni frammenti.
 
 
cam002
cam003
cam004
La pompa del sistema di raffreddamento.
 
 
 
 
cam2
Come era la pompa in origine
 
 
 
 
cam005
cam006
cam007
cam008
cam009
cam010
cam011
cam012
cam013
Alcuni dei frammenti ritrovati
 
 
 
cam014
Rosalino Margagnoni, Aniello Sansone, Pierpaolo Irpino, Luigi Fortunato e Matteo Ragone
 
 
 
6
Una squadriglia di A-36 in azione
 
 
7 
L'A-36 di Gossett con i danni al piano di coda.
 
 
 
8
 
La mappa del MACR 966. La freccia che indica ACERNO riporta la didascalia LAST SEEN HERE
 
 
 
9
 
La stele che commemora Dewey L. Gossett
 
 
AGGIORNAMENTO FOTO
brist01


Il ripido versante su cui cadde l'aereo di Gossett


brist02


La maniglia per azionare l'apertura del paracadute

brist03

Fibbie del paracadute ed elementi dell'uniforme di volo

brist05


I ricercatori Daniele Gioiello, Luigi Fortunato, Italo Cappetta e Aniello Sansone.

brist08

I frammenti ossei

brist09
 
Dewey L. Gossett poco dopo il suo arruolamento nell’aviazione


cinq18

cinq19
cinq20
cinq21
 
cinq22
cinq01
 
cinq02
 
cinq03
 
cinq04
 
cinq05
 
cinq06
 
cinq07
 
cinq08
 
cinq09
 
cinq10
 
cinq11
 
cinq12
 
cinq13
 
cinq14
 
cinq15
 
cinq16
 
cinq17

Salerno 1943

Lo scopo di questo sito è quello di presentare le attività dell'Associazione Salerno 1943, un gruppo di volontari noti anche come Salerno Air Finders. L'Associazione si occupa di preservare la memoria degli aviatori che durante gli anni della seconda guerra mondiale precipitarono con i loro aerei in Campania e nelle regioni limitrofe rintracciando, identificando e ricostruendo la storia dei loro abbattimenti.

    light dark

    Associazione culturale Salernitana

    Salerno Air Finders