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Il Bombardiere medio B-25 Mitchell 42-32466

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Aereo: Bombardiere medio B-25 Mitchell 42-32466

Nazionalità: U.S.A.

Precipitato: 27 agosto 1943

Località: 35 km nord-est di Salerno

Osservazioni: Identificazione confermata.

La localizzazione di questo abbattimento si deve alla costanza di Andrea Fiore nel ricercare notizie e testimoni di un evento del quale aveva tanto sentito parlare da bambino.

Utili informazioni sono pervenute da suo cugino Fiorenzo Capone il quale assisté a quanto accadde quel 27 agosto 1943. Egli ricorda di aver visto un grosso bimotore americano inseguito e mitragliato dalla caccia italo-tedesca. Ad un certo punto dall'aereo si lanciarono alcuni membri dell'equipaggio mentre il velivolo finiva la sua corsa fracassandosi nei pressi di Pratola Serra e uccidendo due suoi amici d'infanzia. Lo stesso evento è stato descritto da Vincenzo Cannaviello nel suo volume sull'Irpinia durante la seconda guerra mondiale.

Egli annotò: "Pratola Serra ebbe essa pure i suoi spettacoli tragici. Il 27 agosto '43 non lungi dal Comune durante un conflitto aereo, poco dopo mezzogiorno, nostri velivoli da caccia abbatterono un bimotore americano che precipitava avvolto da orrende fiamme nella località 'Foreste'. Dell'equipaggio composto da 5 aviatori, solo 3 lanciatisi col paracadute furono catturati. Uno, il sottotenente Ruppelt A. Ellis, degli Stati Uniti, venne arrestato subito sul posto dell'atterraggio; un altro, Remi T. Deloucke fu raggiunto poco dopo da Carabinieri nella frazione Montaperto del Comune di Montemiletto; il terzo in contrada Serra dello stesso Comune cadde nelle mani di militari germanici, di passaggio, i quali probabilmente lo portarono verso Foggia. Addosso a ciascuno dei due aviatori catturati dai nostri Carabinieri, furono trovati notevole quantità di monete italiane e straniere, cartine topografiche dell'Italia, bussola e perfino, su uno di essi, una coroncina ed un libretto di salmi religiosi. Sul luogo del disastro furono poi raccolti apparecchi, paracadute, una radio trasmittente, una pistola lanciarazzi e diversi oggetti di uso militare. Degli altri due piloti non restavano che misere ossa carbonizzate frammiste ai residui del bimotore distrutto. Se il crollo di questo non danneggiò le prossime case coloniche, provocò la morte di contadinelli, che si trovavano sul posto: il ragazzo Pasquale Alfieri e la giovanetta Angela Alfieri. Durante l'abbattimento dell'aereo i poveretti erano corsi a ripararsi sotto un vicino albero; ma vennero raggiunti ed avviluppati con tanta violenza dalle fiamme del velivolo, da non trovare scampo. Per le gravissime ustioni il giorno successivo essi decedettero, c'è da immaginare fra quali atroci torture!".

Com'è nostra consuetudine abbiamo cercato un riscontro sul terreno a quello che ci era stato riferito e che avevamo letto. Condotti da Fiorenzo ci siamo recati nel punto dove egli ricordava si era schiantato il velivolo ferendo a morte i suoi due amici. Grazie anche alla cortese disponibilità del proprietario del fondo, Valentino Tranfaglia, abbiamo potuto eseguire una ricerca con l'ausilio dei metal detector e fin da subito sono apparsi numerosi frammenti d'alluminio tipici di un crash site che hanno confermato quanto appurato fino a quel momento.

Ulteriori ricerche ci hanno permesso di apprendere che la mattina del 27 agosto 1943 una formazione di 36 B-25 del 310° Bomber Group decollò dall'aeroporto di Menzel Timeme in Tunisia con l'obiettivo di colpire la città di Benevento per interrompere le linee di comunicazione che la attraversavano. La rotta prevedeva di sorvolare il Mediterraneo e di entrare sul territorio italiano a nord di Napoli, virare a destra per colpire Benevento e poi proseguire nell'interno dell'Irpinia per sbucare di nuovo sul mare fra Battipaglia ed Eboli. L'obiettivo venne duramente colpito e i rapporti parlano della distruzione dello snodo ferroviario insieme ad una locomotiva e ad alcuni vagoni e dell'interruzione delle strade che intersecavano il centro sannita.

Come riferiscono le relazioni dell'aviazione statunitense la reazione avversaria fu dura e veemente sia prima che dopo il bombardamento. Gli americani riferirono di essere stati attaccati da circa 50 velivoli nemici fra i quali individuarono Messerschimitt 109, Focke Wulf 190, Macchi 202, Reggiane 2001 e un enigmatico P-40 ostile con la colorazione mimetica nordafricana. Al momento non è dato sapere se si trattasse effettivamente di un aereo statunitense catturato dalle truppe dell'Asse ed utilizzato contro gli americani onde poter contare sul fattore sorpresa oppure sia stata semplicemente una svista degli aviatori durante le concitate fasi del combattimento. Essi vantarono l'abbattimento di 18 velivoli nemici. L'aviazione italo-tedesca riuscì invece ad abbattere 3 bombardieri, tutti del 379° Bomber Squadron, fra i quali quello pilotato dal sottotenente Ruppelt.

Il suo equipaggio era composto dal sottotenente Remi T. DeLouche Jr. e dai sergenti Nathan B. Snyder, James R. Grimm e Edward Thomas Joseph. Riacquistata la libertà quando il suo campo di prigionia venne liberato dai suoi connazionali Ellis A. Ruppelt informò le autorità in relazione alla scomparsa di due uomini del suo velivolo e cioè i sergenti Snyder e Joseph. Nella sua lettera datata 18 ottobre 1945 affermò che tutti riuscirono a lanciarsi dal velivolo prima che si abbattesse al suolo e che Giovanni Giordano, prete a Pratola Serra, gli aveva scritto per comunicargli che Nathan B. Snyder era stato ucciso dai tedeschi presenti in zona.

Egli non fu l'unica vittima di quel giorno. Oltre agli aviatori deceduti durante i combattimenti aerei, vi furono le tante vittime del bombardamento del capoluogo sannita e i giovani Angela e Pasquale Alfieri il cui unico torto fu quello di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Hanno finora partecipato a questa ricerca:

Fiorenzo Capone

Andrea Fiore

Luigi Fortunato

Matteo Pierro

Matteo Ragone

Gigino Vitolo



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Il punto dell'impatto

 

 

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Andrea Fiore, Fiorenzo Capone e Valentino Tranfaglia

 

 

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La rotta seguita dai bombardieri statunitensi il 27 agosto 1943

 

 

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Gli effetti del bombardamento su Benevento

 

 

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Alcuni dei frammenti del motore del B-25 rinvenuti sul luogo dell'impatto

 

 

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La lapide sulla tomba di Angela Alfieri

 

 

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Angela Alfieri

 

 

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I ricercatori: Matteo Ragone, Fiorenzo Capone, Andrea Fiore, Luigi Fortunato e Gigino Vitolo

 

 

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Un bombardiere B-25 in azione

Salerno Air Finders